Le mosse incontro pel portico, e provò ira in cuore / che l’ospite avesse atteso alla porta (…)/
e a lei rivolto, parole fugaci parlava:/
«Salute, ospite! Sarai bene accolto fra noi. Poi tu, quando / il cibo t’avrà ristorato, dirai che cosa t’occorre».
(Odissea, Libro I, vv. 119 – 124)
Nell’Antica Grecia era chiamata ‘ξενία’, in italiano ‘ospitalità’, un valore dall’importanza estrema per le culture che ci hanno preceduto, la greca prima, la romana poi. Pensate che per gli antichi greci l’atto dell’ospitare qualcuno aveva un carattere sacro; si credeva, infatti, che dietro chiunque bussasse alla loro porta, potesse nascondersi un dio che, assunte le sembianze umane, metteva alla prova la generosità dell’ospitante.
E oggi? Quale valore assume il concetto di ospitalità nella nostra cultura? Recentissimi fatti di cronaca hanno riportato all’attenzione di tutta l’Europa la necessità di offrire ospitalità a chi, purtroppo, fugge dalla propria terra d’origine a causa di conflitti interni.
Ma ospitalità, oggi, vuol dire anche interfacciarsi con un ambito molto interessante per l’economia del nostro Paese, quello turistico. È proprio questo l’aspetto che verrà indagato nella tre giorni che si terrà a Reggio Calabria, dal 2 al 4 ottobre, durante il Festival dell’Ospitalità, un evento organizzato da EverMind srl e Terrearse Lab.
«Quando i ragazzi di TerreArse Lab hanno iniziato il percorso di 'UWeb nel lontano 2013 avevano ben in mente l'obiettivo, che era diffondere il web come strumento di innovazione sociale» ci dice Francesco Biacca, tra i founder di EverMind srl «e noi di Evermind presentammo un progetto legato allo sviluppo turistico della Calabria.
Immagino che, nella testa di Alessio, Salvatore e tutti gli altri ci fosse un obiettivo preciso di comunicazione sul territorio. L'anno successivo, infatti, proseguirono il loro cammino con la prima Fiera delle Startup dello Stretto e noi di Evermind fummo main sponsor: abbiamo curato l'allestimento e la creatività online e offline.
Oggi, per non disperdere quanto di buono fatto nel 2014, abbiamo deciso di verticalizzare, centrando il focus su quello che siamo convinti possa essere il vero fattore di crescita per la nostra amata terra e per il SUD tutto. Però, vogliamo lanciare un messaggio di reset generale, e quindi ripartiamo da qui, dall'ospitalità».
Patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Reggio Calabria, il Festiva dell’Ospitalità nasce, quindi, con l’intenzione di celebrare il concetto di ospitalità, indagandolo a 360 gradi e portando davanti al pubblico esempi concreti di cosa voglia dire ‘fare buona ospitalità’ in Calabria e non solo.
Un punto di vista diverso dal solito, dunque, che mette al primo posto chi viene ospitato, l’integrazione interculturale e umana. A parlarne, molti ospiti provenienti dal panorama dell’innovazione turistica nazionale che metteranno a disposizione le proprie esperienze e conoscenze in momenti di confronto e networking.
Solo per darvi un’idea, vi anticipiamo che tra gli ospiti della tre giorni, ci sarà Giuseppe Suriano con la sua esperienza, prima in Calabria, dell’albergo diffuso realizzato a Belmonte Calabro; Jlenia Bennati con il case history di Villa Pirandello; Giovanni Gagliardi, ideatore del format Cooking Soon; Massimiliano Capalbo, fondatore di Orme nel Parco, primo parco eco-esperienziale in Calabria; Ivan Arella del Cleto Festival; e tanti altri che vi invito a scoprire curiosando all’interno del programma ufficiale dell’evento.
«Che visione abbiamo su dove portare il territorio? Che tipo di turista/viaggiatore vogliamo intercettare?» sottolinea ancora Francesco. «Ultimamente, sento molto parlare di voler creare qualcosa, che la Calabria potrebbe essere una miniera d'oro e che bisogna solo cogliere l'opportunità. Però poi, nel concreto, ci sono delle fantastiche realtà diffuse a macchia di leopardo che con difficoltà si riesce a diffondere come best practice. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare la prima edizione del Festival dell'Ospitalità: incontriamoci, ascoltiamo chi ha già un'esperienza positiva, relazioniamoci e soprattutto diamoci una progettualità precisa nel farlo».
Proprio per questo, tra gli obiettivi di questa prima edizione del Festival, la volontà di promulgare una carta dei diritti e doveri dell’ospitalità, un documento in grado di diffondere su tutto il territorio italiano un nuovo modo di fare ospitalità, basato sul concetto di turismo sostenibile.
Il Festiva dell’Ospitalità, inoltre, avrà un filo diretto anche con il mondo dell’innovazione, grazie a uno spazio dedicato interamente alle startup. Ne abbiamo parlato con Menia Cutrupi, founder di MammaMenia e responsabile del contest ‘Creando’, una gara tra startup con in palio un corso di formazione organizzato da Improve your Mind.
All’interno del Festival dell’Ospitalità ci sarà uno spazio interamente dedicato alle startup. Come mai questa scelta?
«La scelta è stata dettata dal forte desiderio degli organizzatori di voler dare agli startupper calabresi un’opportunità di contaminazione e condivisione senza sostenere costi per spostamenti e trasferte. ‘Creando’ vuole essere un’opportunità, gratuita, per tutti coloro i quali credono fermamente che il modo migliore per far crescere il territorio sia attraverso la creazione di valore e la contaminazione positiva di idee e sogni innovativi».
Ci spieghi come funzionerà il contest?
«Il contest avrà la durata di tre giorni. Durante tutti gli incontri pomeridiani i sognatori saranno accompagnati dall’Allenasogni che fornirà, supportata dagli esperti del settore, testimonianze concrete, attività formative e strumenti utili a fare un’analisi accurata dei singoli progetti. Nel dettaglio:
- CONDIVIDI (I giorno): Il primo passo per far crescere un’idea è parlarne. Sulla base di questa affermazione i sognatori esporranno verbalmente la loro idea. Dopo ogni singola presentazione seguirà un momento comunemente chiamato “demolition time”, una sorta di botta e risposta tra formatori ed ideatori utile ad entrambi per definire punti critici, punti di forza e grado di fattibilità dei singoli progetti.
- COLTIVA (II giorno): Durante questo incontro si procederà alla stesura guidata di un pitch (supportato dalla creazione di 10 slide), capace di definire e schematizzare sinteticamente utilità, modello di business e modello di sviluppo dell’idea innovativa. Lo strumento utilizzato in questa fase è rappresentato da un modello ideato da me, più volte testato, e denominato a Scuola di Sogni, che comprende una lezione motivazionale ed una lezione pratica di creazione pitch.
- CONTAMINA (III giorno): Una volta coltivati, i Sogni innovativi vanno contaminati. Ma prima di procedere alla presentazione delle singole idee si vuole dare ai partecipanti un ulteriore strumento, forse il più utile: l’esempio. Aldilà delle parole e delle lamentele, è con i fatti che si cambiano le cose. E sapere che esiste un cambiamento possibile fatto da persone giovani che si sacrificano per creare impresa e valore nel nostro territorio, è un valido incentivo a non arrendersi. Giuseppe Piccolo, Amministratore Unico di Agropiccolo srls, racconterà la propria storia di giovane imprenditore di successo che, attraverso impegno e volontà, è riuscito a trasformare una piccola azienda agricola a gestione familiare, in una grande realtà imprenditoriale sempre in crescita, capace di dare valore, occupazione e futuro a tanti calabresi. Terminata la testimonianza si procederà alla fase finale di questo percorso che permetterà ai nostri sognatori innovativi di contaminare la propria idea di business attraverso un pitch di 5 minuti. Alla fine di ogni singola presentazione la giuria ed i presenti in sala, avranno la possibilità di fare domande specifiche sui diversi progetti».
Le idee prodotte dai partecipanti dovranno seguire un particolare filone tematico?
«No, non vogliamo mettere limiti ma allargare prospettive. La call è stata aperta a singoli partecipanti, a team già formati e ad aziende già esistenti, insomma a tutti coloro che vogliano contaminare il proprio sogno #madeincalabria al fine di creare valore per il territorio».
Chi saranno i giudici e quali criteri verranno utilizzati per eleggere il vincitore?
«La giuria sarà molto diversificata, ci saranno diversi attori del panorama innovativo calabrese e non. Imprenditori, startupper, esperti del settore e giornalisti. I criteri di valutazione riguarderanno molteplici caratteristiche: grado di fattibilità, sostenibilità, grado di innovazione, presentazione del progetto, grado di creazione di valore.
Al termine delle presentazioni, la giuria presieduta dall’esperta in innovazione Milly Tucci, decreterà l’idea vincitrice. L’obiettivo finale di ‘Creando’ è quello di fornire ad ogni idea gli strumenti necessari per presentare, potenziare e contaminare un sogno innovativo, trasformandolo in un modello di impresa capace di trasformare la Calabria, attraverso piccoli grandi passi, in un posto da sogno in cui sia possibile costruire futuro».

